Le Soluzioni: le giovani idee per fermare l'inquinamento

In questo sito c'è tanto sui problemi della Basilicata e del Meridione a livello ambientale, ma è ugualmente importante elencare cosa si può realizzare per fare dell'uomo un buon custode di questo pianeta fragile.

Cosa può fare ognuno di noi per combattere l'inquinamento

Al giorno d'oggi siamo riusciti a sviluppare molte tecnologie, ma non abbiamo trovato un modo per eliminare totalmente l'inquinamento. Basti pensare, che il 50% dell'inquinamento è causato dai motori, che producono un 60% di carbonio, un 46% di ossido di azoto e un 25% di anidride carbonica.



Per alleviare questo tipo di inquinamento si potrebbe: 1. utilizzare i mezzi pubblici, perchè così facendo, si riduce il traffico e quindi la produzione di gas dai motori; 2. non lasciare il motore acceso durante lunghe soste; 3. avere sempre una buona manutenzione del veicolo che si utilizza e non "truccare" auto o motorini, come molti giovani fanno.

Ma oltre alle macchine, l'inquinamento viene prodotto anche da altre cose che utiliziamo giornalmente come detersivi e saponi. Bisognerebbe, infatti, evitare di utilizzare molto questi oggetti, perchè inquinano le acque.

Occorrerebbe anche fare la raccolta differenziata, perchè alcuni oggetti potrebbero essere riutilizzati evitando il sovraccarico delle sostanze da dove smaltire nelle discariche.

Ma soprattutto, bisognerebbe utilizzare energia pulita, ma per fare ciò bisogna assumere autorità, perchè i politici, per guadagnare, ci impongono di utilizzare sostanze che sono inquinanti come il petrolio.

Un'idea innovativa per combattere l'inquinamento su larga scala: l'architettura antismog

Uno dei problemi più gravi legati all'inquinamento dell'aria è lo smog, una nebbia scura con forti concentrazioni di particelle inquinanti, presente soprattutto nelle zone industrializzate e nelle città. Per risolvere il problema smog si sono pensate diverse soluzioni: dalle limitazioni della produzione di CO2 , alla costruzione di edifici capaci di eliminare lo smog. L'ultima di queste soluzioni è sicuramente quella più innovativa e prende il nome di architettura intelligente o antismog.
L'architettura intelligente propone diverse soluzioni attraverso le quali si riesce ad assorbire, eliminare o convertire lo smog, principalmente rivestendo gli edifici o con piante, che grazie alla fotosintesi trasformano l'anidride carbonica in ossigeno, o con materiali capaci di uccidere i batteri e di neutralizzare le polveri sottili.

In questi ultimi anni molti sono stati gli edifici antismog costruiti nelle varie città, l'ultimo a Milano durante l'Expo.

  • Padiglione Italia - Milano : il padiglione è stato rivestito di un materiale proveniente dallo scarto di lavorazione delle cave di marmo presso Carrara capace di distruggere batteri, inquinanti e polveri sottili.
    Padiglione Italia
  • Torre delle Especialidades - Mexico City: il palazzo è stato ricoperto da una struttura costituita da piastrelle di biossido di titanio capace di innescare alcune reazioni chimiche che riesce ad assorbire ogni giorno una quantità di inquinanti pari all'emissione di 8750 autovetture.
    Torre delle Especialidades
  • Bosco verticale - Milano: l'edificio ospita più di 16000 piante di ogni genere disposte su 10000 m2 di terrazze che assorbono l'anidride carbonica.
    Bosco Verticale
  • Chiesa di Dio Padre Misericordioso – Roma: si tratta di una chiesa realizzata dall'architetto Richard Meier ricoperto da una speciale pavimentazione costituita da cemento autopulente che svolge la funzione di purificare l'aria.
    Chiesa di Dio Padre Misericordioso
  • Amager Bakke – Copenaghen: questa struttura è in realtà un inceneritore di ultima generazione che, oltre a fornire calore ed energia, è dotato di mattoni di alluminio capaci di ripulire l'aria circostante.
    Amager Bakke

L'Accordo di Parigi sul clima: quello che gli Stati fanno

Bandiera dell'Unione Europea

Si è constatato che le attività umane siano responsabili della maggior parte dell’incremento della temperatura globale avvenuto durante il XX secolo è questo il tema preso in considerazione nel protocollo di Kyoto trattato l’11 dicembre 1997 nella città di Kyoto ed entrato in vigore il 16 Febbraio 2005.

In linea di massima il trattato prevede l’obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento (biossido di carbonio, metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo). Il protocollo prevede che i Paesi industrializzati riducano del 5% le emissioni di questi gas, e quindi passare dalle 6000 megatonnelate (Mt) di CO2 all’anno alle 5850 Mt annue.

Attualmente un'ulteriore Conferenza ha trattato lo stesso argomento, ovvero quella tenutasi a Parigi nel Dicembre 2015, che ha avuto come presidente il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ed il cui scopo era quello di concludere un accordo accettato da tutte le nazioni.

L'accordo, preso appunto da 195 paesi, definisce un piano d'azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi limitando il ricaldamento globale al di sotto dei 2°. I governi hanno accordati di mantenere l'aumento medio della temperatura mondiale al di sotto dei 2° e puntano a limitare l'aumento a 1,5°.

I membri hanno accordato di ridurre la loro produzione di diossido di carbonio nel modo più rilevante possibile.

L'accordo diventerà vincolante quando i 55 paesi che producono circa il 55% del gas serra avranno ratificato l'accordo.

Ogni paese che ratifica l'accordo sarà tenuto a a fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni, tale obiettivo avrà un quantitativo facoltativo per i Paesi inadempienti ci sarà la lista del "name and shame" i quali saranno incoraggiati ad attuare il piano sul clima.